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Psicoterapia

Uno stato di malessere psicologico si può manifestare in molti modi, stress, stati d’ansia, tristezza e demotivazione, rabbia, in sintesi ognuno sta male in un modo specifico, personale.

Alcuni problemi però ci accomunano tutti quando stiamo male; ci sentiamo scoraggiati, siamo disorientati dal nostro dolore e facciamo difficoltà a farci capire dalle persone che ci sono vicine (a volte perchè ci vergogniamo di stare male).

Iniziare un percorso di psicoterapia ci porta ad affrontare proprio queste difficoltà; nel mio lavoro cerco di creare uno spazio di comprensione ed ascolto affinchè le emozioni e gli stati d’animo possano emergere liberamente ed in sicurezza. Con questo presupposto è possibile iniziare a comprendere la natura del proprio malessere, ritrovando se stessi e la propria motivazione, e per trovare nuove strategie per risolvere il problema.

Ed ora, visto che la psicoterapia è il mio lavoro, vorrei provare brevemente a “presentarvela”.

Cos'è la Psicoterapia

Per psicoterapia si intende essenzialmente una forma di “cura attraverso la relazione e la parola”; il suo perno è quindi il rapporto tra il paziente e lo psicoterapeuta, un rapporto che diventa fondamentale per poter sperimentare sensazioni, emozioni e pensieri in un ambiente stabile e protetto in cui sentirsi liberi dai pregiudizi.

Il percorso parte solitamentne con una fase iniziale nella quale si cerca di creare insieme un “quadro” della situazione attuale, una istantanea che permetta di mettere a fuoco cosa ci ha portato a chiedere aiuto, i propri vissuti e le proprie emozioni.

In questo modo si riescono a delineare gli obiettivi del percorso, che non saranno necessariamente definitivi ma che potranno essere rimodulati nel corso della terapia in base alle proprie necessità ed ai propri desideri.

Andando avanti si potrà iniziare ad osservare sotto una nuova luce quello che sta accadendo nella propria vita e quanto questo possa collegarsi con il passato, riuscendo anche a creare nuove connessioni tra i “tre tempi” della terapia, il passato, il presente ed il futuro.

Attraverso una ristrutturazione del nostro modo di vedere le cose, noi stessi e gli altri è possibile affrontare diversamente il malessere.

L’obiettivo principale di una psicoterapia quindi non è ottenere indicazioni e consigli ma conoscersi meglio per poter trovare nuove strategie da mettere in atto, individuando un nuovo modo di essere e affrontare le situazioni.

Quanto dura

Un lavoro di terapia psicologica non deve essere necessariamente un lavoro molto lungo, dipende da quali sono gli obiettivi e dalle situazioni specifiche.

Quando l’obiettivo è maggiormente focalizzato è possibile svolgere trattamenti brevi per i quali possono bastare un numero limitato di incontri.

Nel caso di un percorso che vada a riorientare la personalità il lavoro si prospetta inevitabilmente meno definibile nella durata.

Nulla vieta ( e spesso succede) che dopo aver svolto un lavoro centrato su un particolare “problema” emergano il desiderio o la necessità di svolgere un percorso di conoscenza di sé più approfondito.

La psicoterapia Junghiana

L’approccio junghiano si fonda sul riconoscimento e sulla valorizzazione dell’unicità e delle potenzialità distintive presenti in ogni individuo. In questo senso l’obiettivo non è tanto l’eliminazione dei sintomi o il ripristino di un equilibrio che si era alterato ma la realizzazione di un processo (che Jung chiamò di individuazione) di maturazione psicologica che porta alla realizzazione delle proprie potenzialità.

Sintomi come ansia o depressione, per dirne alcuni, possono essere letti come segnali del mancato sviluppo di alcune parti di noi, parti che sono state trascurate (magari perchè ritenute non accettabili o piacevoli) e tenute fuori dalla propria vita. Altre volte i sintomi possono essere causati dalla difficoltà nella relazione con il proprio ambiente (lavorativo, familiare, di coppia) ed allora diventa necessario trovare un nuovo modo di pensare per individuare nuove modalità di rapportarsi con l’ambiente esterno.

In sintesi si cerca di elaborare gli ostacoli, interni o esterni, che ci impediscono di diventare pienamente noi stessi e che hanno generato il malessere psicologico.

La psicoterapia orientata al momento presente ed all’accettazione

Anche l’approccio orientato sul presente e sull’accettazione (Mindfulness e terapia ACT) non pone come scopo la riduzione dei sintomi ma il raggiungimento di una maggiore flessibilità psicologica, intendendo con questo la capacità di allontanarsi dall’area del disagio per muoversi verso altre cose ritenute importanti (i cosiddetti “valori”); in questo modo i sintomi perdono di rilevanza e le emozioni che li sottendono tornano all’interno di una soglia maggiormente gestibile dall’individuo.

Per raggiungere la flessibilità diventa fondamentale lavorare sull’accettazione del proprio modo di essere e pensare, sull’apertura all‘esperienza presente e sulla scoperta di quelli che sono schemi di pensiero troppo rigidi e limitanti.

In questo senso lo strumento principale non è tanto l’analisi del passato ma soprattutto la comprensione dei modi di pensare sottostanti che mantengono attiva l’emozione negativa. All’interno della terapia si dà spazio ad esercizi esperienziali che diventano utili a favorire il cambiamento e l’acquisizione di nuove strategie.

Integrazione

Ovviamente entrambe le forme di terapia si situano su un continuum unico avendo fondamentalmente la stessa visione del malessere psicologico.

Nonostante questo una terapia che utilizza strategie basate sul momento presente e l’accettazione (intesa non come adeguamento rinunciatario ma come riduzione del livello di tensione interna al fine di lasciare uno spazio libero per individuare nuove soluzioni) si rivela funzionale a trattare situazioni più focalizzate legate agli obiettivi e conseguentemente più brevi. Spesso con un numero limitato di sedute si può già ottenere una sensibile riduzione del disagio per poi decidere di muoversi autonomamente o con tempi più diradati.

Una psicoterapia ad orientamento psicodinamico invece può risultare utile per forme di disagio maggiormente strutturate, che richiedono anche una comprensione di come il malessere sia originato nel passato. Questo è un lavoro più lungo anche perchè comporta un lavoro su tutta la personalità e generalmente un suo riorientamento.