In genere l’episodio depressivo nel bambino viene causato da eventi che hanno un carattere di perdita o di lutto, per esempio la separazione dei genitori, la morte di un nonno o di un parente; a volte alcuni eventi di perdita possono sembrare insignificanti agli occhi di un adulto ma il bambino può deprimersi anche per un trasloco, per la morte di un animale domestico o per il trasferimento di un amico del cuore.

L’episodio di depressione nel bambino può essere individuato a partire da alcuni specifici sintomi che si manifestano insieme (da 5 a 6 di essi nello stesso periodo), per esempio:

È importante ripetere che questi sintomi per essere significativi non devono essere eventi isolati ma apparire in concomitanza nel numero di 5 o 6 e che devono essere caratterizzati da una certa continuità nel tempo oltre che rappresentare un notevole cambiamento rispetto a come era il bambino nel passato.

In più questi sintomi si complicano spesso con manifestazioni aggiunte che consistono in manifestazioni ansiose, in gravi disturbi del comportamento o atteggiamenti aggressivi ed oppositivi.

 

Emerge quindi una certa instabilità dell’umore con conseguente inibizione psicomotoria, il bambino appare come rallentato, manifesta un atteggiamento da “piccolo adulto“ ed ha un volto poco espressivo e non sorridente, può apparire docile e fin troppo sottomesso.

Al contrario, e più frequentemente, può essere agitato soprattutto quando deve svolgere un compito che richiede particolare attenzione, viene descritto come continuamente in movimento e irritabile.

In genere queste due tipologie di comportamenti si alternano a volte in maniera piuttosto netta; da una continua agitazione passa ad altri di quasi completa immobilità, sta sempre fermo, sembra assente ed indifferente; spesso questa instabilità si trasforma in rabbia e non gli si può dire niente senza farlo alterare, oppure può trasformarsi in oppositività e allora rifiuta tutto, dice sempre no e non gli va bene niente (da non confondere con la fase del NO) e può smettere di giocare.

L’autosvalutazione si esprime tramite l’espressione del dubbio o della propria incapacità di eseguire un compito, dice di non riuscire o non potere fare le cose perché non ne è capace; altre volte può arrivare a dire che nessuno gli vuole bene e che i genitori non lo amano, dimostrando così di soffrire per la perdita di amore o per senso di colpevolezza.

Spesso questa difficoltà nel concentrarsi e nel sentirsi capace di fare le cose lo può portare alla perdita di interesse per la scuola con conseguente insuccesso scolastico.

La mancanza di appetito può essere legata ad un comportamento anoressico nella prima infanzia oppure di un comportamento bulimico o di continuo “spilucca mento” in assenza di pasti sostanziosi nel bambino più grande.

I disturbi del sonno possono essere legati a difficoltà di addormentamento ma anche di mantenimento del sonno a causa di incubi, di paure, a volte legate alla paura di perdere i genitori; questi sintomi legati al sonno son comunque legati ad una componente ansiosa, in questo senso si può capire quanto spesso la depressione e l’ansia siano legate insieme pur non riuscendo a capire quale delle due appare come primaria e quale come secondaria.

 

 

Disturbo dell’umore      Malattia depressiva      Depressione secondo l’età

 

Torna a Psicopatologia

Home