Quando ci riferiamo alle emozioni in genere pensiamo a delle sensazioni più o meno forti, degli stati soggettivi che possono avere una durata più o meno prolungata nel tempo e variare per intensità e per tipo.

Le emozioni, sono considerate come reazioni psicofisiche piacevoli o spiacevoli dell'individuo a eventi esterni e interni rilevanti per i suoi scopi, dalla sopravvivenza fisica all'adattamento sociale; per esempio, percepiamo una minaccia, proviamo timore e cerchiamo di evitarla. Oppure leggiamo un certo interesse negli occhi di un'altra persona, ci sentiamo attratti e reagiamo comunicando e con atteggiamenti specifici. Sono costituite da un insieme di reazioni alla percezione di uno stimolo con il quale l'organismo interagisce: reazioni fisiologiche (alterazioni della frequenza respiratoria e cardiaca, della conduttività elettrica della pelle, della pressione sanguigna), che sfociano in sensazioni corporee quali tachicardia, rossore, sensazioni di caldo o di freddo;  reazioni comportamentali predisposte mentalmente, abbozzate o compiutamente attuate ma anche l’espressione facciale, la postura, il tono della voce; il tutto, naturalmente è arricchito poi dall'esperienza soggettiva dei singoli individui che crea la reazione psicologica, legata alla sensazione dell’individuo rispetto all’ambiente, al controllo di sé e delle proprie capacità cognitive. In sintesi l’emozione è quella complessa catena di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante e l’esecuzione del comportamento di risposta.

Una distinzione alla quale aderiscono numerosi autori è quella tra emozioni fondamentali, o di base, o primarie, ed emozioni complesse, o sociali. Le prime appaiono connesse a scopi quali la sopravvivenza fisica, lo stabilirsi e il mantenersi di una relazione personale, la possibilità di portare a termine le azioni intraprese; risultano comuni all'uomo e agli animali superiori. Le seconde sono invece fortemente dipendenti da scopi e capacità cognitive resi disponibili dallo sviluppo cognitivo e sociale. Le emozioni più frequentemente classificate come fondamentali sono gioia, tristezza, paura, rabbia, alle quali secondo alcuni studiosi si aggiungono sorpresa, disprezzo, disgusto. Tra le emozioni sociali le più assiduamente citate risultano vergogna, senso di colpa, invidia, gelosia. Le emozioni fondamentali – al contrario di quelle sociali – possono essere espresse mediante modalità facciali, gestuali e vocali, che sono universali, cioè indipendenti dalla cultura di appartenenza, e compaiono già nel bambino di meno di un anno.

E' importante sottolineare che le emozioni sono delle esperienze generatrici di schemi comportamentali che ci consentono di rapportarci alla realtà in modo semplice e spesso immediato, senza dover troppo riflettere sulle cose. Ci aiutano ad orientarci piuttosto bene in un mondo caotico con un dispendio minimo di energie. Oltre a questo rappresentano anche una sorta di bussola interna, grazie alla quale possiamo renderci conto del nostro stato di benessere oppure malessere a seconda che esse siano positive o negative.

 

LA RABBIA

LA PAURA

LA GIOIA

LA TRISTEZZA


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