L’ansia è una delle principale fonti di disagio della nostra cultura. Da quella che è una manifestazione sana di preoccupazione si giunge fino a forme di angoscia che possono creare blocchi significativi nella vita quotidiana, smette di essere adattiva e diventa patologica; l’ansia si crea reazione anticipatoria di paura di fronte ad un rischio per la tenuta del senso di Sé e nel momento in cui il nostro modo di essere entra in attrito con il giudizio altrui o con il giudizio di noi stessi.

All’interno di questa categoria verrà prima fornita una breve definizione dell’ansia e poi verranno descritti, all'interno di pagine specifiche, i principali disturbi: attacco di panico, agorafobia, fobie, disturbo post-traumatico da stress, disturbo ossessivo compulsivo .

 

Sotto questa definizione vengono collocati i disturbi che hanno come base l’ansia e la paura ed all’interno dei quali le aree di funzionamento generale della persona sono fondamentalmente mantenute o solo parzialmente deteriorate; il contatto con la realtà appare mantenuto e la sintomatologia è in genere considerata come aliena alla personalità del soggetto che ne soffre, ossia, come non facente parte delle manifestazioni normali della sua personalità ed irragionevole (per es.; a differenza dei disturbi dell’umore, nei quali i sintomi attraverso cui si manifesta il disagio sono visti come manifestazioni normali della personalità. Normalmente, un bipolare non pensa di dover ricevere un aiuto specialistico perchè è ben contento di vivere con “l’acceleratore al massimo”).

Per questi motivi i disturbi d’ansia sono definiti come appartenenti alle manifestazioni nevrotiche.

Tra tutti I disturbi dell’adulto quelli legati all’ansia sembrano essere in assoluto i più diffusi.

 

Ansia

Innanzitutto bisogna specificare che l’ansia è uno stato d’animo strettamente legato alla paura, ne è la versione “anticipatoria” ed in questo senso ha un valore adattivo; in altre parole ad un livello biologico-evolutivo un livello adeguato di ansia risulta essenziale alla sopravvivenza, basti pensare quanto un atteggiamento di paura e di preoccupazione possa salvare la vita ad un animale che si trovi di fronte ad un predatore, nel momento in cui una gazzella piuttosto che fuggire di fronte un leone decide di rimanere dov’è e di affrontarlo sicuro perderebbe la vita.

Anche nell’uomo vale lo stesso discorso, è chiaro che noi non pensiamo in termini di prede e predatore ma di sicuro, se non abbiamo spesso la necessità di salvarci la vita, abbiamo quasi sempre la necessità di mantenere una certa coesione del nostro sè, la nostra opinione di noi stessi.

Un buon livello di strutturazione del Sè permette ad una persona di sentirsi sicura, di avere una buona autostima e di muoversi abbastanza disinvoltamente nel mondo, l’ansia appare nel momento in cui ci si sente messi in dubbio, in specifico quando il nostro modo di essere non è in sintonia con le regole che ci circondano, in poche parole con gli standard. In ultima analisi la nostra opinione di noi stessi rischia di avere un’impennata negativa di fronte al giudizio altrui.

Immaginiamo per un attimo che il nostro capo ci richiami per un lavoro svolto con poca attenzione; in questo caso quello che viene messo in dubbio e giudicato è il nostro ruolo di bravo lavoratore; veniamo messi in crisi e la reazione che abbiamo è di imbarazzo e di ansia per il prossimo lavoro.

In questo senso l’ansia può prendere due strade: o ci blocca e non fa capire più nulla, nel nostro esempio può voler dire che al prossimo lavoro faremo ancora peggio, preoccupati più del giudizio del capo che di fare bene quello che dobbiamo; in una seconda ipotesi l’ansia, se non troppo invasiva, può spingerci ad impegnarci di più per fare un lavoro migliore che ci porterà delle lodi.

Nel primo caso l’autostima sprofonda ancora di più, nel secondo viene ristrutturata quando non aumentata; basti questo quindi per capire che l’ansia non è qualcosa di esclusivamente negativo.

L’esempio citato può aiutare anche a capire quale è la base dell’ansia, in quale situazione mentale si sviluppa; l’ansia si crea nel momento in cui il nostro modo di essere entra in attrito con il giudizio altrui o con il giudizio di noi stessi.

Freud la concepiva come una reazione dell’Io ad un conflitto tra l’Es ed il Super-Io; per Io si intende, sinteticamente, la parte di noi che ci definisce a noi stessi ed agli altri, quella che ci fa dire “io sono così e così” la cui funzione è di mediare tra I nostri impulsi ed il mondo (per esempio l’Io è quello che, di fronte al desiderio di insultare il capo ci fa stare zitti per non incorrere in un licenziamento), per Es si intende la parte istintiva e per Super-Io la parte di noi che giudica quello che facciamo, il nostro “moralista interno”.

L’ansia, quindi, si definisce:

  • come una reazione anticipatoria di paura di fronte ad un rischio per la tenuta del senso di Sè;
  • come una reazione ad un conflitto con un “giudice” interno o esterno.

In base a tutto questo è possibile individuare una gerarchia evolutiva dell’ansia in cui:

    1. la funzione anticipatrice di una paura nasce in epoche dello sviluppo più antiche in cui domina la paura di perdere il legame di attaccamento con un genitore o addirittura il genitore stesso;
    2. la funzione di reazione al conflitto si struttura più tardi nello sviluppo della persona dopo che l’attaccamento di base è stato assicurato.

La prima forma emerge nel momento in cui la coesione del Sè non è ancora raggiunta e crea un alto livello di angoscia;

la seconda nasce quando invece si è già strutturata la percezione di Sè come un tutt’uno coerente e quindi porta un livello di angoscia inferiore.

In via generale comunque l’ansia appare come un’attitudine a preoccuparsi di ciò che accadrà in futuro e questo rappresenta anche il punto iniziale del pensiero creativo; nello spazio che si crea tra l’Ora ed il Domani si genera ansia ma anche la possibilità di inventare soluzioni adeguate ai problemi che la vita ci presenta.


Di seguito saranno descritti, in pagine separate raggiungibili cliccando sul link, i disturbi specifici basati sulla sintomatologia ansiosa:


Attacco di panico


Fobie


Disturbo post-traumatico da stress


Disturbo ossessivo compulsivo

 



Disturbi dell'umore           Disturbi alimentari          Disturbi di personalità

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