L’ansia nel
bambino, in particolare in quello piccolo, non è una entità facilmente
descrivibile nella sua forma pura essendo associata ad una infinità di sintomi
diversi appartenenti ad altre categorie diagnostiche; questo perché l’ansia in
via generale rappresenta la porta di ingresso per la maggior parte delle
patologie psichiche, e questo tanto nel bambino quanto nell’adulto (per una
definizione dell’ansia nell’adulto vai a Disturbi d’ansia ). In ogni caso è necessario specificare che l'ansia è uno stato d'animo normale nel momento in cui resta nei limiti dell'ansia di sviluppo; tutte le crisi evolutive creano sensazioni angosciose che si risolvono nel momento in cui il passaggio maturativo si realizza (per specifiche sulle crisi evolutive clicca qui).
Il sentimento
ansioso finisce per avere diverse trasformazioni che possono essere legate alle
varie fobie, alle ossessioni, all’inibizione ma anche a disagi a carattere
comportamentale come l’instabilità, la disattenzione, la collera fino a
raggiungere le trasformazioni psicosomatiche come i disturbi del sonno o dell’alimentazione.
Questa generalizzabilità
è causata da quello che è il sentimento alla base dei sintomi ansiosi ossia l’angoscia.
Ad essa sono associabili l’ansia e le fobie ma mentre queste sono in genere
legate ad un oggetto (le seconde) oppure a specifiche situazioni ansiogene
scatenanti (la prima) l’angoscia è semplicemente una sensazione di estremo
malessere accompagnata da manifestazioni somatiche neurovegetative. Essa insorge
nel momento in cui il livello di maturazione dell’individuo non è capace di
rispondere in modo adeguato a situazioni minacciose e non riesce quindi ad
essere compresa da chi la sperimenta e nemmeno espressa agli altri; il suo
aspetto pre-verbale la rende quindi la base dell’ansia.
In effetti nel
bambino piccolo e nel neonato non si parla di ansia quanto di crisi di
angoscia, appunto perché il suo stesso apparato corporeo non è ancora maturo
per esprimere ansia; di un neonato difficilmente si andrebbe a dire che è
ansioso, proprio perché le sue capacità di interazione col mondo sono ancora
limitate la sua reazione può essere solamente viscerale e motoria (per esempio:
scatti, attività motoria scoordinata, ipervigilanza con viso immobile e
attento, aggrappamento all’altro, incapacità di trovare una posizione
tranquilla quando è in braccio ).
Visitando i link
sotto indicati si avrà la descrizione delle sintomatologie a base ansiosa, l’ansia
di separazione, le fobie e i comportamenti ossessivi.
ANSIA (cronica,
acuta, di separazione)
FOBIE
COMPORTAMENTI OSSESSIVI
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Ansia nell’adulto
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